mercoledì 18 gennaio 2012

Il centrosinistra rilanci la sua funzione politica e di governo

Il centrosinistra lucano è ad un bivio, o ritrova la capacità e l’entusiasmo di rilanciare la sua funzione politica e di governo, sapendo incontrare le esigenze vere che la crisi internazionale pone, oppure la sua missione si renderebbe abbastanza inutile.
La verifica alla Regione è aperta e non potrà concludersi sui vecchi terreni che conosciamo tutti: accordi su giunta e nomine, promesse di allargamenti a dir poco inconcludenti, ulteriore tentativo di posizionamenti all’interno dei partiti, soprattutto nel PD.
Dichiarazioni continue, criptate e rivolte al proprio interno, una evidente fibrillazione in diversi partiti della maggioranza, rischiano di offuscare l’orizzonte a cui tutti dovremmo tendere.
Poniamoci la domanda principe: di fronte alla qualità della crisi generale, la Basilicata può farcela non aggiornando l’analisi, la strategia e le azioni di governo che furono alla base dell’accordo nel centrosinistra alle scorse elezioni regionali? Sicuramente no, non vi sono più le condizioni politiche, il necessario sostegno sociale, le risorse disponibili.
E allora qualsiasi scelta di governo, di composizione delle Giunte, dovrebbe essere orientata dalle risposte che si forniranno a questo interrogativo.
I segretari regionali hanno iniziato un confronto che sicuramente evidenzia carenze nel governo politico unitario del centrosinistra lucano. Comunque, emerge anche una chiara volontà politica ed una responsabilità a voler rilanciare la capacità della coalizione di confrontarsi con le tante esigenze di questa regione.
Questo lo si può fare in due modi: o riproponendo il vecchio metodo di individuare in ristretti gruppi dirigenti qualche soluzione, per puntare alla fine ad un accordo di organigrammi oppure, come noi pensiamo, riconvertendo radicalmente l’agenda delle priorità e puntando a scelte strategiche che individuino il lavoro, l’ambiente e il territorio, la partecipazione democratica il nuovo terreno su cui misurare la capacità del centrosinistra di accettare le terribili sfide del futuro.
Se il tema è questo, non si perda più tempo nel tentare inutili e dannose  alchimie; si affronti subito una discussione di merito, anche coinvolgendo settori importanti della società di Basilicata e si stabilizzi il tema politico che ci riguarda: il centrosinistra deve ritrovare compattezza coraggio, solidarietà, e lo deve fare rafforzando la sua capacità di direzione politica.
Posto così il problema è evidente che per SEL di Basilicata il tentativo di rilancio strategico e di governo riguarda tutto il centrosinistra lucano e non solo il livello regionale, perché un altro problema che si evidenzia è la scarsa coesione e collaborazione tra i diversi livelli istituzionali su temi fondamentali come il sistema dei rifiuti, la tutela del territorio, il rilancio del protagonismo degli Enti locali, dentro un chiaro indirizzo riformatore della filiera istituzionale.
In questo senso la verifica regionale può diventare un’occasione, anche in fasi diverse, per un approfondimento politico su tutto il centrosinistra lucano. Non mi sfugge che le dinamiche nazionali orienteranno il nostro lavoro; ma il problema è proprio questo. Vi sarà un chiaro orientamento, soprattutto nel PD lucano, a definire il centrosinistra il motore che può far ripartire questo paese e questa regione?
Si discuta a fondo di tutto questo in una serrata discussione che deve coinvolgere tutti i livelli di direzione politica e di rappresentanza istituzionale.
In questo lavoro ogni forza politica si assumerà le proprie responsabilità, ma sicuramente ne usciremo con maggiore chiarezza di schieramento e di scelte politiche.
Su questo terreno SEL è pronta ad assumersi le sue responsabilità, anche di governo, continuando a lavorare con lealtà, ma gelosa della sua autonomia culturale e politica.


Carlo Petrone | Coordinatore regionale Sel

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