mercoledì 23 maggio 2012

DIAZ Non pulire questo sangue

A Rionero il regista Daniele Vicari ed Elettra Deiana
Cinema Vorrasi – giovedì 24 maggio, ore 20:00


E’ stata “la più grave sospensione dei diritti democratici in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale” aveva comunicato con sdegno Amnesty International. Un momento quello del G8 a Genova del 2001 nel quale la democrazia ha avuto una terribile sospensione nei propri diritti civili. 
In linea con tali considerazioni, l'Assessore alle politiche sociali della Provincia di Potenza, Paolo Pesacane, che da anni promuove la cultura della pace, della solidarietà e dei diritti umani (come  l'iniziativa  "percorsi umani"), in collaborazione con il CineClub Vittorio De Sica – BasilicataCinema di Rionero, ha inteso riaprire quella pagina, mediante la visione e il dibattito sul recente film che tanto fa discutere: DIAZ – Non pulire questo sangue, diretto da Daniele Vicari. Il film ha vinto, a febbraio, il Premio del Pubblico al Festival del Cinema di Berlino. Saranno presenti
il regista Daniele Vicari, insieme all'on. Elettra Deiana (parlamentare ai tempi del G8 di Genova), ospiti a Rionero presso il Cinema Vorrasi, giovedì 24 maggio alle ore 20:00. Il sindaco di Rionero, Antonio Placido, introdurrà e prenderà parte al dibattito, insieme all’assessore Pesacane, e ad Armando Lostaglio, responsabile del “De Sica”, per l’approfondimento critico del film.
Daniele Vicari, dedito per vocazione ad un cinema di impegno civile, ricostruisce i nove interminabili minuti scatenati dalla polizia nell’inferno della scuola DIAZ di Genova durante il G8,  in quel 21 luglio del 2001. La sua impeccabile regia si avvale di documenti e ricostruzioni giudiziarie. L’impegno civile di Vicari si delinea sull’onda lunga che fa di Elio Petri e di Francesco Rosi i cardini di un cinema, il nostro, ammirato e premiato nel mondo.

martedì 22 maggio 2012

Vince la voglia di cambiare


Vince la voglia di cambiare. I ballottaggi sono attraversati dalla fortissima domanda di rinnovamento che c’è in un momento durissimo per i cittadini del nostro paese. Eclatante è sicuramente la vittoria grillina a Parma, ma altrettanto importanti sono le ottime notizie che vengono dalle più importanti città. La prima è che il pdl è travolto e il terzo polo è irrilevante, la seconda è la larga affermazione del centrosinistra. Ma il centrosinistra stravince solo dove sa intercettare la voglia di rinnovamento. Accade a Genova a Rieti a Taranto, dove Sel ha sostenuto Doria Petrangeli e Stefano fin dal primo momento, accade a Palermo dove prevale la richiesta di mettere la parola fine al potere di Lombardo con la scelta netta per il portavoce di Idv Orlando, accade al nord dove non basta la foglia di fico di Tosi per nascondere le vergogne della Lega. Sono elezioni importantissime che devono dare una scossa a tutti i partiti. Per il centrosinistra è arrivato il momento di candidarsi alla guida del paese senza indugiare in tattiche inutili o controproducenti.
Bisogna aprirsi alla voglia di partecipazione che è stata interpretata dal forte protagonismo civico dei candidati più acclamati. Solo così si può offrire un’alternativa ai tanti che hanno scelto un voto di protesta. Si guardi a Genova, a Palermo, a Rieti, a Taranto: dove ci sono candidati di sinistra e aperti alla partecipazione si vince e si contiene il fenomeno in crescita di Grillo. Dove i partiti si arroccano su proposte che sono di pura conservazione, a destra quanto a sinistra, sono gli elettori a fare piazza pulita. È arrivato il momento di dire cosa vogliamo fare per salvare il paese dalla crisi: il dopo Monti comincia oggi.

Nichi Vendola

lunedì 21 maggio 2012

Brindisi. Una strage


Oggi dobbiamo dare una risposta forte e chiara ai barbari, a chi ha osato fare quello che neanche si può immaginare: spezzare la vita di giovani, spezzare la vita dei figli, portare la strage, il sangue davanti ad una scuola, ordire una strage di ragazzini e ragazzine è il delitto più orrendo.
Oggi dobbiamo poter dire a questi assassini che saranno fermati e colpiti, che la coscienza civile e democratica di Brindisi, della Puglia, di tutta Italia li manderà all’inferno. Credo che fosse inimmaginabile un evento delittuoso come quello che è accaduto stamani a Brindisi. Penso che abbiamo sempre immaginato la scuola come un luogo sicuro, presidiato dagli educatori, diciamo uno spazio intangibile per qualunque pensiero criminale. Da oggi dobbiamo porci il problema.
Per questo è indispensabile capire chi è il nemico che si è nascosto e ha messo in piedi questo attentato. Non dobbiamo inseguire fantasmi, dobbiamo capire qual è l’identikit di questi assassini.
Ora la risposta alle attività investigative delle forze dell’ordine e della magistratura, a tutti noi spetta il compito di stringerci attorno alla città di Brindisi, ferita al cuore, e alle famiglie dei giovani colpiti.

Nichi Vendola

Scusi, Fornero. Il lavoro? I diritti? Il reddito?


Il Ministro Fornero ha recentemente ammesso “qualche sua responsabilità” nell’osservare il “ritardo nell’attenzione ai più sofferenti e ai più deboli” e una volta tanto ci troviamo pienamente d’accordo con lei. I governi dell’eurozona per fronteggiare la crisi dei debiti sovrani hanno puntato su una politica austera di “razionalizzazione” dei costi che oltre ad essere profondamente recessiva fa leva sull’idea irrazionale che per fare cassa vada letteralmente smantellato lo stato sociale. Così è accaduto anche dalle nostre parti, dimostrazioni più che efficaci la riforma previdenziale e la triste realtà degli esodati.
“Trovare le risorse non è stato facile, una parte è stata chiesta direttamente ai lavoratori”. Un concetto di welfare piuttosto anomalo, quello del Ministro del Welfare: togliere risorse a lavoratori e pensionati e poi utilizzarle per lavoratori e pensionati. Ma solo eventualmente, solo una volta raggiunto il tanto sospirato pareggio di bilancio.

martedì 15 maggio 2012

Opporre a Monti un progetto di pari valore strategico

Nel momento in cui il Presidente della Repubblica e le forze che si accingevano a sostenerlo in Parlamento hanno convenuto che il Governo Monti avrebbe guidato il Paese sino al compimento della legislatura, da soluzione di emergenza e transitoria esso si è trasformato in quel governo “costituente” chiamato a traghettare il nostro Paese oltre il mare tempestoso del vero e proprio sfascio della Seconda Repubblica.
Il tracollo del regime politico, che abbiamo sommariamente definito “berlusconismo”, in cui per circa un ventennio l’Italia ha vissuto dopo la fine dei partiti di massa, non è stato solo una crisi politica e istituzionale. Questo è stato accelerato dalla consapevolezza sempre più diffusa nell’opinione pubblica e nelle classi dirigenti medesime che quell’impasto di capitalismo straccione e speculativo, attraversato da gravissimi fenomeni di corruzione, di connessione con la criminalità organizzata, e di populismo stava portando l’Italia alla rovina. Che se era riuscito a consentire al Paese di “tirare a campare” nella fase ascendente della globalizzazione, fidando sugli spiriti animali di un’ “Italietta” che per anni ha veleggiato, soprattutto nella provincia profonda del nord lombardo e veneto, tra evasione fiscale, compressione del costo del lavoro e delocalizzazione all’Est delle attività imprenditoriali, una volta esauritisi gli effetti della svalutazione competitiva della lira del  1992 durati sino all’avvento dell’euro, non aveva le risorse per affrontare la riorganizzazione della divisione internazionale del lavoro indotta dalla grave crisi che ha investito il capitalismo mondiale a partire dal 2008.

mercoledì 9 maggio 2012

Dal voto una nuova partecipazione per il cambiamento


I risultati del primo turno delle amministrative mostrano la foto di un paese profondamente scosso dalla crisi, una crisi che è sociale e politica.
A fronte del crollo del Pdl ed in generale del centrodestra, la vittoria del centrosinistra è sostanzialmente elettorale e non ancora politica, per questo è arrivato il momento di scegliere il progetto e non più di attardarsi solo su schemi di alleanze. C’è una larga affermazione delle esperienze civiche, in molte di queste Sel è stata presente fin dall’inizio, inoltre è esploso il fenomeno dei candidati del Movimento 5 stelle, molto legati alla domanda di partecipazione dal basso e di cambiamento che rappresenti una netta discontinuità che non può essere certo sottovalutata. In questo quadro emerge una sostanziale irrilevanza del Terzo polo, a fronte della vasta eco che le posizioni dei suoi leader hanno nei media.