«Il mio consiglio a Bersani è di parlare al Paese e non ai corridoi
del Palazzo. Dovrebbe mettere in campo un’idea di riformismo audace e
non quel riformismo anemico come è stato quello del Pd negli ultimi
anni. Fare un discorso di grande chiarezza, dire cosa vuole fare e con
chi la vuole fare. Mettendo in campo una squadra di anti-tecnici, visto
che i nostri ministri tecnici si sono dimostrati dilettanti allo
sbaraglio. Basti pensare a come stanno giocando con la vita di 2 maro’».
Cosi Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà, in
un’intervista al quotidiano La Stampa.
«Possiamo immaginare – prosegue il leader di Sel – la grande
coalizione come una risposta alla minacciosa presenza di Grillo. Ma se
così facessimo faremmo uno strepitoso regalo a Grillo, saremmo un’icona
della casta. Berlusconi? Ma come si può immaginare di fare un governo
insieme a quel personaggio che mentre stiamo parlando, sta urlando in
piazza, con lui e i suoi che assediano i tribunali? Nessun imbarazzo se
qualcuno decidesse di consentire la nascita del governo. Ovviamente il
programma deve essere chiaro e non sottoposto a trattative o a
mercanteggiamenti. Quanto alla Lega è noto come io la pensi, tuttavia
c’è una questione che dobbiamo affrontare perche’ è giusta e non certo
come scambio politico con i leghisti. E’ il federalismo: bisogna
assolutamente trasformare il Senato in Camera delle Regioni. Guardo al
Movimento 5 Stelle – insiste Vendola – con cui non si può fare un
discorso di alleanze strategiche ma ci si può incontrare su singoli
punti programmatici. Ho visto quale era il sentimento dei deputati M5S
quando ha parlato la presidente Boldrini: era lo stesso che aleggiava
sui banchi del centrosinistra e in tanta parte dell’Italia. Vedo che
Bersani sta giocando giustamente con questo schema. Solo così possiamo
vincere una partita difficilissima. Una partita che riguarda
innanzitutto il destino del nostro Paese, che rischia di precipitare in
una crisi drammatica. E allora dico, e lo dico proprio ai parlamentari
M5S, che non possiamo lasciare che tutto vada in malora mentre ci
buttiamo in un’altra estenuante campagna elettorale.Evitiamo -conclude
Vendola – di mettere l’Italia sotto i piedi».
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