Nella distrazione e nel silenzio piu’ impotente la Camera dei
Deputati ha approvato il Mes (meccanismo europeo di stabilita’) e il
Fiscal compact. Sono due imposizioni della politica dell’austerita’
promossa in primo luogo da Angela Merkel. Sono due strumenti che,
insieme all’introduzione del pareggio di bilancio in Costituzione (anche
quella modifica e’ passata senza alcun dibattito nel Paese), impongono
una riduzione della capacita’ decisionale delle istituzioni
democratiche.
Non a caso in Germania, che pure e’ la massima esponente di questa
linea, la corte costituzionale ha posticipato a settembre il
pronunciamento sui ricorsi di costituzionalita’ che hanno accompagnato
questi provvedimenti. Dobbiamo sapere che il Paese reale, i disoccupati
ma anche i lavoratori, sempre piu’ esposti alla poverta’, saranno i piu’
colpiti dalle nuove tasse e dai tagli alla spesa sociale.
Si imporranno manovre per centinaia di miliardi di euro, che saranno
del tutto vanificate dalla inefficacia dei meccanismi appena votati. Si
prendono risorse vere e si buttano nel pozzo senza fondo del debito, che
per effetto della speculazione e della recessione continua ad
aumentare. Gli strumenti oggi in campo non sono capaci di contrastare la
crisi. Va modificata la funzione della Bce, che deve avere potere di
intervento incondizionato ed illimitato, e bisogna subito mettere in
comune le quote di debito eccedenti il 60% e garantire gli eurobond.
Con il fiscal compact e con il Mes si sta perdendo tempo.
Siamo assolutamente convinti che si debbano contenere gli sprechi e
ridurre il debito pubblico, ma cio’ non si puo’ fare tagliando i livelli
essenziali del welfare e non operando nessuna misura redistributiva.
La crisi la stanno pagando i piu’ deboli e l’economia, come la stessa
Confindustria ormai sostiene, precipita senza investimenti che
garantiscano nuova e buona occupazione. Il minimo sarebbe proporre un
aumento generalizzato dei salari bassi, compensato da una tassazione dei
grandi patrimoni e delle grandi ricchezze, come sta iniziando a fare
Hollande. La politica buona e’ quella che salva i cittadini dalle
conseguenze della crisi e che la crisi l’affronta. Oggi stiamo
assistendo ad una grande deresponsabilizzazione delle forze democratiche
che credono,attraverso il Mes e il Fiscal compact, di poter sostenere
qualsiasi politica antisociale in nome di un vincolo esterno.
Bisogna contribuire a fare il contrario: l’unione dell’Europa
federale e la giustizia sociale ed ambientale sono le uniche possibilità
di uscire dalla crisi.
Nichi Vendola
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