I risultati del primo turno delle amministrative mostrano la
foto di un paese profondamente scosso dalla crisi, una crisi che è
sociale e politica.
A fronte del crollo del Pdl ed in generale del centrodestra, la
vittoria del centrosinistra è sostanzialmente elettorale e non ancora
politica, per questo è arrivato il momento di scegliere il progetto e
non più di attardarsi solo su schemi di alleanze. C’è una larga
affermazione delle esperienze civiche, in molte di queste Sel è stata
presente fin dall’inizio, inoltre è esploso il fenomeno dei candidati
del Movimento 5 stelle, molto legati alla domanda di partecipazione dal
basso e di cambiamento che rappresenti una netta discontinuità che non
può essere certo sottovalutata. In questo quadro emerge una sostanziale
irrilevanza del Terzo polo, a fronte della vasta eco che le posizioni
dei suoi leader hanno nei media.
Come Sel consideriamo importantissimi i risultati conseguiti in molte
città, piccole e grandi, dove abbiamo sia eletto sindaci del nostro
movimento, che sostenuto esperienze di rinnovamento, in particolare con
le primarie. Vogliamo esprimere tutto il nostro ringraziamento ai nostri
iscritti e simpatizzanti che, senza mezzi e con grande generosità,
hanno confermato la crescente presenza nel territorio della nostra
proposta politica, sia dove ci siamo presentati con il nostro simbolo
che dove siamo stati animatori di liste civiche. I risultati di Genova
con Marco Doria, di Taranto con Ezio Stefano e di Rieti con Simone
Petrangeli sono straordinari, sia per la possibilità di vittoria al
ballottaggio che per il nostro risultato di lista. In ogni caso saremo
impegnati al fianco di tutti i candidati che abbiamo sostenuto al primo
turno nei ballottaggi, per rendere ancora più corposa l’affermazione
delle candidature di centrosinistra.
E’ indispensabile non guardare a queste elezioni solo con il filtro
del crollo del centrodestra. La richiesta di un progetto politico
chiaro, partecipato e alternativo è fortissima. Le forze del
centrosinistra devono essere consapevoli che l’Italia è a metà del guado
tra Francia e Grecia: si può affrontare la crisi con un discorso netto
contro l’austerità o precipitare nel caos recessivo proposto dai
tecnocrati. Bisogna intervenire al più presto per offrire al paese una
proposta di governo credibile e in discontinuità con le politiche
antisociali del governo Monti. In ogni caso per Sel questo è il terreno
di iniziativa che porteremo avanti con determinazione.
Nei prossimi mesi la crisi sociale diventerà sempre più drammatica:
dall’ingiusta tassazione sulla prima casa con l’Imu agli aumenti delle
tariffe, dall’indebolimento dei diritti dei lavoratori alla totale
assenza di misure ecologicamente sostenibili per rilanciare
l’occupazione e l’economia. Sel ribadisce la sua più ferma opposizione
alle misure del governo. Bisogna mettere al centro la lotta alla
precarietà, l’equità fiscale e sociale, creare occupazione e sviluppo
con una nuova economia verde, difendere i beni comuni. Per fare tutto
ciò non è più rinviabile dare la parola ai cittadini.
Riteniamo perciò indispensabile essere nelle mobilitazioni sociali
delle prossime settimane, a partire da quelle dei lavoratori e degli
studenti. Saremo ancora più impegnati nel proporre la buona politica,
quella fatta con spirito e comportamenti rigorosi, trasparenti e
disinteressati. La strada per combattere la crisi è quella di far pagare
chi ha prodotto la crisi: dalla patrimoniale sulle grandi ricchezze ad
una rigorosa azione di controllo sullo strapotere della finanza.
Vogliamo proporre il reddito di cittadinanza per tutti e tutte ma
riteniamo altrettanto indispensabile che la politica non sia sequestrata
dai partiti che sprecano le risorse dei cittadini. Una nuova
partecipazione è indispensabile per il cambiamento del paese.
Coordinamento Nazionale SEL
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