lunedì 6 febbraio 2012

Documento dell'assemblea regionale Sel - Basilicata sulla chiusura della verifica regionale

Documento sulla conclusione della verifica regionale approvato all'unanimità dall'Assemblea regionale di SEL Basilicata.

“L'Assemblea regionale di SEL Basilicata, all'unanimità, conferma il giudizio politico negativo già espresso dal Coordinatore regionale e dal Consigliere regionale sulla conclusione della verifica alla Regione.
SEL, pertanto, si ritiene libera nella propria azione politica e istituzionale da qualsiasi vincolo di maggioranza alla Regione.
Lo sbocco offerto alla verifica vanifica il lavoro, che per mesi la coalizione ha fatto, per un rilancio del centrosinistra e della sua coesione, puntando ad un' analisi vera della qualità della crisi e delle proposte da porre in campo. E' stato anche prodotto uno sforzo programmatico che poteva costituire la base di un ampio confronto con la società di Basilicata.
Questo lavoro viene vanificato dalla mancanza di coesione politica del centrosinistra, perchè al centro di questo tentativo rimane la stabilizzazione e l'equilibrio della maggioranza che non può più vedere l'esclusione della sinistra dal governo regionale.
SEL non ha mai posto questa questione per occupare postazioni, ma ha sempre evidenziato come l'azione del governo regionale fosse orientata ad un vecchio modo di intendere le relazione tra politica, economia e società; il punto di vista della sinistra serve a rafforzare le scelte in direzione del lavoro, dei diritti, della difesa dei più deboli, di un più avanzato approccio alle tematiche ambientali ed energetiche.
Il PD lucano ha scelto invece la via del rafforzamento dei suoi rapporti con il centro, con tutto il terzo polo, e la soluzione di equilibri interni. Una mancanza di responsabilità nei confronti dell'intero centrosinistra. La Basilicata diventa il terreno su cui tutto il PD lucano sperimenta la scelta di una formale relazione con il terzo polo, sotterrando il centrosinistra.
SEL non può accettare questa deriva moderata, convinti dell’urgenza di un'alternativa in Italia, soprattutto dopo la deludente esperienza del Governo Monti, che solo un rinnovato e largo centrosinistra può costruire.

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