martedì 17 aprile 2012

“Il mio unico interesse è fare bene. Mai fatto favoritismi”


Governatore Vendola, due inchieste che la coinvolgono in due giorni, sente di aver sbagliato qualcosa?
Al contrario. Sono molto sereno perché per quel che mi riguarda ho operato nel migliore dei modi. Penso che chi ha costruito queste ipotesi accusatorie abbia preso un abbaglio.

Quindi sta dicendo che c’è un complotto dei magistrati?

(Sorride) un punto fermo della mia educazione politica é non gridare mai al complotto. Peró non posso che rilevare un paradosso: le due inchieste sollevano dubbi su due azioni che ho messo in atto per tutelare gli interessi della regione e migliorare la qualità della sanità pugliese”.

Presidente, Non dovrebbe essere preoccupante, che si riaprano continuamente dei filoni di indagine?
Mi angoscia che ci siano inchieste, ovviamente. Una persona che sa dii essere onesta e non ha mai atto favoritismi per nessuno, in questi casi soffre due volte. Ma mi rende molto sereno il fatto che questi addebiti – quando studio le carte – non abbiano, secondo me, alcun fondamento. Cosa posso dire per non minimizzare né avvalorare dei sospetti che ritengo ingiusti?
La sanità pugliese é un colabrodo?
Ci sono tante criticita’ ma anche straordinarie eccellenze. Quando le inchieste hanno rivelato un diffuso malcostume non ho esitato ad azzerare la giunta.


Questo è accaduto tre anni fa.
Attento! Dopo tre anni, la persona che io ho mandato via, l’ex dirigente Lea Cosentino, è diventata la mia principale, anzi esclusiva, accusatrice. L’abuso d’ufficio di cui parla consisterebbe nell’aver favorito il proffesor Sardelli, un primario che ha assunto lei, e di cui la stessa Cosentino dice: con quei titoli non poteva che vincere lui.

Ma lei ha chiesto di riaprire il bando si o no?
Non sono mai intervenuto su singoli casi. Il mio unico interesse era ed e’ migliorare il servizio sanitario pugliese estendendo le opportunita’ di ricerca e di eccellenze. Rivendico tutti gli sforzi fatti in questa direzione.

Quindi secondo lei la riapertura del bando era legittima.
Certo. Fra l’altro: nel primo caso erano esaminate due persone. Nel secondo ne sono state vagliate sei! E a detta di tutti Sardelli vantava un curriculum stellare. E poi c’è una controprova del valore di quella scelta.

Quale?
Lui era già primario, a Foggia. Ha lasciato un reparto che esisteva per andare a inventare uno che non c’era.

Magari più prestigioso?

Lei non ha capito. Ha preso in mano un rudere. Ha speso pochissimo per attrezzarlo e inaugurarlo, poco più di 500mila euro ha costruito un gioiello: camere che hanno standard alberghieri, sala videoconferenze, aria condizionata, tv, circuito chiuso per seguire i decorsi… Il Corriere della sera ha scritto, prima di queste inchieste: è uno dei tre migliori reparti d’Italia.

Però Sardelli potrebbe essere bravissimo ma anche essere stato favorito…
E io ringrazio per questa domanda che altri potrebbero trovare insinuante! Conoscevo Sardelli? no, l’unica cosa con cui ho avuto rapporti è il suo curriculum. L’ho forse favorito perché apparteneva al mio schieramento? Macché, era vicino al centrodestra. In un paese in cui troppo spesso nella sanità i primari hanno una targa di partito, la stessa della giunta dove lavorano, io ho chiesto di far concorrere un medico che tutti reputano un’eccellenza.

Peró lei e Sardelli vi siete sentiti anche dopo la nomina.
Oh certo! Perché durante la costruzione del reparto mancavano i bidet o le zanzariere. Mi ha chiamato per lamentarsene.

E le che ha fatto?
E io, visto che aveva ragione, mi sono attaccato al telefono perché queste cose arrivassero. Lo ritengo un mio dovere. E potrei anche autodenunciarmi: l’ho fatto altre centomila volte.

È il compito di un governatore?
Secondo me si: creare le condizioni per scegliere il meglio e fare in modo che le eccellenze abbiano gli strumenti per lavorare. E se qualcosa nell’ingranaggio si inceppa fare di tutto, entro i confini della legalità, per rimettere in moto la macchina. Ecco perché l’inchiesta mi angoscia, ma ho la coscienza a posto.

Parliamo delle altre accuse, quelle sull’ospedale Miulli…
Prego.

Qui i capi di imputazione fanno tremare i polsi: “Falso e peculato”. È sempre sereno governatore?
Si, e per due motivi.
L’accusa é aver favorito il Miulli nella sua richiesta di risarcimento per 45 milioni di euro alla regione.
Magari, perché se fosse così sarebbe chiaro, ma del tutto illogico. La verità è che abbiamo letto dieci volte quel testo e non si capisce. C’è addirittura un passaggio in cui la pm dice che dovrebbe esserci un supplemento di indagine dopo che il consiglio di Stato si sarà pronunciato sul contenzioso fra noi e il Miulli. È il primo caso di reato eventuale che mi capita.

E il falso?
Leggo nella scarna paginetta dell’informazione giudiziaria che il “falso” sarebbe un documento, o meglio una delibera, preparata dalla mia giunta per chiudere il contenzioso con l’ente religioso che gestisce l’ospedale.

E si sente di difenderla quella delibera?
Il paradosso di questa vicenda e’ che noi cercavamo di chiudere per il meglio un contenzioso economico nato prima della mia giunta. Avevamo ipotizzato una delibera per la transazione ma l’abbiamo revocata in autotutela. Insomma quella delibera non ha avuto nessun effetto concreto. In seguito alla revoca della delibera si è aperto un contenzioso oggi davanti al Consiglio di Stato. E questo perche’ la mia stella polare e’ sempre stata quella di far risparmiare soldi alla Regione.

Però resta l’accusa di “peculato”. Cioè quella di aver fatto tutto questo per favorire proprio quell’ente religioso.
E posso dire che questo è un controsenso. Ma come? Leggo sui giornali che sarei indagato “insieme” al vescovo di Acquaviva Mario Paciello. Titola, ad esempio, il Corriere: “Vendola ha favorito la clinica della Chiesa”.
Cosa sta cercando di dire?
Che il vescovo è la mia controparte! Siamo cioè accusati di aver favorito quelli con cui siamo andati in contenzioso.
Per la pm potrebbe essere un sofisticato meccanismo amministrativo.
Ovvero: la regione avrebbe scelto di andare in contenzioso nella speranza di perdere e di favorire in questo modo l’ospedale? Suvvia, la cosa non ha senso!

Allora lei vuole dire che la pm la sta perseguitando? È un’accusa molto seria.
Veramente io non ho nessuna certezza ma qualche dubbio – credo legittimo – che va chiarito.

E cioè?
ho letto sui quotidiani locali pugliesi resoconti stenografi su liti che si sono svolte tra magistrati nel 2010. I motivi del diverbio riguardavano il che cosa fare nei miei confronti, proprio sul caso dell’ospedale Miulli.

E se anche fosse?
Peccato che invece scopro di essere indagato da solo sei mesi!

Vuole dire che la stanno mettendo sotto inchiesta a rate?
Dico che ho chiesto al vicepresidente del Csm, Michele Vietti, l’accesso agli atti. Ma che sono sempre gli stessi accusatori, e gli stessi addebiti. Per l’inchiesta di tre anni fa sono stato prosciolto da ogni accusa, il che mi fa sperare di esserlo ancora. Evidentemente, peró, sono un buon boccone, una preda appetibile. Forse anche un buon bersaglio.

Quindi il complotto c’é?
Il contrario: c’é qualcuno che mi voleva processare, partendo dai presupposti fragili che abbiamo detto, ma che, evidentemente, non ha convinto i nemmeno i suoi colleghi.

Luca Telese

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