lunedì 20 agosto 2012

SEL non ha paura dei diritti

SEL non ha paura dei diritti e aderisce al manifesto “Chi ha paura dei diritti?” di Laicità e diritti.

Abbiamo accolto con favore che finalmente i diritti civili siano entrati nell’agenda della politica italiana, con l’auspicio, per noi priorità, che il nostro Paese colmi finalmente il gap di civiltà che lo separa dagli altri stati europei. Diritti civili e sociali convivono necessariamente, e non riguardano minoranze né vengono dopo le questioni di carattere economico, su cui sono accesi i riflettori della “tecnica politica”.
L’urgenza di riconoscere i diritti finora negati alle unioni omosessuali ha trovato lo spazio che le spetta all’interno del dibattito politico, con aperture più o meno timide, che comunque costituiscono un passo avanti verso il matrimonio omosessuale, obiettivo per SEL che si salda con la necessità di aggiornare tutto il diritto di famiglia, ormai obsoleto rispetto ai nuclei familiari reali, etero e omosessuali.

Vorremmo che il programma del centrosinistra contenesse questi impegni, così come è stato per Hollande in Francia, che ora si appresta a portare avanti una proposta di legge per il riconoscimento del matrimonio omosessuale e l’adozione da parte di coppie omosessuali. Non sarà neanche per lui tutto in discesa. E’ di questa giorni l’avvio della crociata contraria al provvedimento da parte della Conferenza episcopale francese, guidata dall’arcivescovo di Parigi, che ha invitato tutte le parrocchie a “pregare affinché i bambini possano godere dell’amore di un padre e di una madre”.
In Francia si ripropone così un conflitto fra stato e chiesa, che ci riporta all’altra stella polare che dovrebbe sempre caratterizzare le scelte nelle istituzioni, vale a dire la laicità, principio guida delle battaglie proposte all’interno del manifesto di Laicitaediritti.
Tutti i temi toccati sono importanti e affrontano la questione dei diritti a 360 gradi, concentrando l’attenzione su ambiti delicati, che riguardano la vita nei suoi diversi momenti, dalla nascita alla fine, dove abbiamo rischiato o rischiamo di fare dei passi indietro rispetto alle conquiste di decenni fa.
E’ sufficiente pensare alle leggi proposte in alcune regioni, Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, che risultano in contrasto con la legge 194, rispetto alla quale invece l’attenzione dovrebbe essere rivolta ad una piena applicazione per una maternità consapevole, affrontando anche il problema dell’obiezione di coscienza del personale sanitario che invece ne mina l’attuazione.
Analogamente sul fine vita il disegno di legge in discussione in questo parlamento potrebbe segnare un pericoloso arretramento che mette a rischio il basilare principio dell’autodeterminazione. Purtroppo già paghiamo le conseguenze di un’altra legge medioevale, la legge 40, che è andata a regolamentare la fecondazione medicalmente assistita.
Il parlamento non è stato invece in grado di produrre nulla nel contrasto all’omo e transfobia, per cui sarebbe invece sufficiente un’estensione della legge Mancino ai reati basati sulla discriminazione in base all’orientamento sessuale.
Probabilmente non si arriverà neanche a legiferare in questa legislatura sulla cittadinanza ai nuovi nati figli di migranti residenti in Italia. Questa è un’altra priorità che condividiamo e pensiamo di rilanciare proponendo la rivisitazione totale delle norme sulla cittadinanza per le persone migranti, che comprenda ad esempio il diritto di voto alle amministrative.
In questa declinazione di tutte le diversità rientra pure la disabilità. Anche in questo caso non possiamo fare passi indietro nel nome delle nuove compatibilità economiche. Il taglio agli insegnanti di sostegno è incompatibile con il diritto che hanno i bambini disabili ad avere un normale percorso scolastico.
Dunque battaglie molte concrete quelle contenute nel manifesto, da portare avanti in diverse sedi, legate dal filo rosso della cittadinanza da garantire anche ai “cittadini a metà”, una battaglia di democrazia, al di là del maschilismo, del familismo e del razzismo che troppo spesso sono note caratterizzanti la nostra società.

Monica Cerutti

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